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Il Mezzogiorno settima realtà industriale d’Europa


23 luglio 2022 – SRM (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) presenta - in collaborazione con il CESDIM - presso l’Aula Magna dell’Università di Bari il nono volume della collana un “SUD CHE INNOVA E PRODUCE”, intitolato Il tessuto manifatturiero del Mezzogiorno. Potenzialità economiche, dinamiche produttive e strategie di filiera. 

Si tratta di un lavoro di ricerca in cui viene tracciato un ampio quadro del tessuto industriale dell’Italia meridionale guardando non solo ai principali dati che lo contraddistinguono, ma anche a quelle leve “esterne” che ne determinano il funzionamento, quali l’innovazione, la sostenibilità, le filiere di fornitura ed ancora il tessuto logistico di riferimento. 

Tutti elementi che formano un unicum con l’Industria, in una visione multidimensionale, ed a cui è vitale assicurare le competenze (Formazione e Ricerca) per favorirne lo sviluppo. Il Mezzogiorno ha una propria anima industriale alla cui base c’è una presenza industriale non trascurabile che contribuisce alla competitività del Paese, dove le eccellenze sono spesso nascoste nelle medie numeriche. 

Ma un’osservazione più accurata della realtà può mostrare tutti i tasselli di un puzzle complesso. Alcuni dati lo possono dimostrare: Sono 91.969 le imprese manifatturiere meridionali, un quarto delle 367.358 imprese italiane. Il Mezzogiorno è settimo nel ranking europeo per numerosità di imprese manifatturiere, tra Spagna (168.689) e Slovacchia (77.085). Un tessuto imprenditoriale composto non solo da PMI. Con l’Osservatorio Cesdim si sono evidenziate ed analizzate circa 250 grandi imprese (con oltre 50 mln € di fatturato/valore della produzione). Nel Sud, sono ad esempio collocate le tre maggiori fabbriche italiane per numero di occupati.

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