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Autotrasporto: cresce in Italia il parco veicoli Euro6


16 maggio 2022 - A maggio 2022 i veicoli di ultima generazione sotto le 3,5 tonnellate hanno raggiunto la cifra di 982.696 unità, segnando un incremento del 23,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre i mezzi sopra le 3,5 tonnellate hanno totalizzato quota 179.444, registrando un rialzo del 24,8%. È quanto emerge dai dati del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), illustrati dal presidente Enrico Finocchi, in occasione del convegno “Sostenibilità e sicurezza per l’autotrasporto italiano”, che ha aperto la manifestazione Transpotec Logiteci a Milano. 

 Nel complesso, il parco veicolare italiano sotto le 3,5 tonnellate è pari a 3.957.283 unità. I veicoli da Euro 0 ad Euro 4 sono ancora 2.444.739 unità, cui corrisponde una quota del 61,8%, mentre i mezzi Euro 5 ed Euro 6 sono 1.512.544 (38,2%). Per quanto riguarda invece i mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate, sono in tutto 796.675, di cui 493.731 (62%) fino ad Euro 4 e 302.944 (38%) tra Euro 5 ed Euro 6. Il presidente del Comitato Centrale dell’Albo ha fornito anche i numeri delle imprese di autotrasporto attive nel nostro Paese: al 31 marzo 2022 le imprese attive in Italia erano 99.196, in leggera diminuzione (-0,2%) rispetto alle 99.465 del 31 dicembre 2021. 

Nei primi tre mesi dell’anno è continuato il trend già analizzato nel 2021, che vede una diminuzione delle aziende più piccole, in particolar modo quelle monoveicolari, e un aumento delle imprese più strutturate, in particolare quelle tra 50 e 100 veicoli e quelle di dimensioni ancora maggiori. Risultano iscritte all’Albo anche 18.171 imprese senza veicoli su cui il Comitato Centrale ha avviato procedure di accertamento. In particolare, a fine 2021 è partito un controllo su 21.598 imprese a zero veicoli e fino ad oggi sono state avviate verifiche su 16.925 imprese, riscontrando un notevole numero di imprese fallite o liquidate (4.701). 

Le irregolarità rilevate sono state circa 30mila: per una quota rilevante, pari al 26% (7.749 unità), si tratta di imprese che negli ultimi cinque anni non hanno versato, o hanno versato parzialmente, il contributo all’Albo degli Autotrasportatori; nel 25% dei casi (7.669) è stata riscontrata una discrepanza tra i dati presenti nell’Albo e quelli presenti nel registro delle imprese; nel 19% dei casi manca l’integrazione del requisito della sede operativa (5.640); nel 10% (2.932) il requisito di idoneità finanziaria risulta scaduto.

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