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Mattioli al Pd: visione di sistema e una governance efficiente


9 marzo 2022 - L’8 marzo, Mario Mattioli, Presidente Confitarma, è intervenuto all’incontro di Agorà online del Partito democratico dal titolo “Porti aperti, competitivi e regolati: un asset strategico per la ripresa economica italiana”, e, dopo aver ringraziato il Segretario Enrico Letta e i parlamentari del PD per la vicinanza da sempre dimostrata all’industria della navigazione e del cluster marittimo nazionale, ha evidenziato la grave crisi in atto per il conflitto in Ucraina 
“che ci vede tutti preoccupati, in primis per la sorte delle popolazioni civili a cui va il nostro pensiero e l’auspicio di un rapido cessate il fuoco”.
 “Tale situazione influisce, ovviamente, anche sulla nostra economia che viene dal mare, in particolare, si sta manifestando una discriminazione commerciale della flotta italiana rispetto ad altre flotte europee in quanto l’Italia ha innalzato il livello di sicurezza delle navi al massimo previsto - MARSEC 3 – mentre altre navi hanno mantenuto un livello di sicurezza MARSEC 2”. 
Per quanto riguarda il PNRR e il Fondo Complementare, l’auspicio dell’armamento è che “non rimanga un sogno”. Infatti, secondo Mattioli, è molto importante il coinvolgimento di tutti gli operatori, a cominciare proprio dai processi di individuazione delle opere infrastrutturali portuali. Emblematico l’esempio dell’elettrificazione delle banchine per le quali il Fondo Complementare ha stanziato 700 mln ripartiti su circa 35 interventi in altrettanti porti delle AdSP.
 “Se si vuole rendere veramente utilizzabile questa soluzione non basta disporre dei fondi per realizzare le infrastrutture, ma occorre individuare quali banchine, per quali tipologie di nave e in quali porti intervenire prioritariamente; agire sul costo dell’energia elettrica ancora troppo elevato rispetto a quella prodotta con i combustibili tradizionali e incentivare il refitting delle navi esistenti affinché possano allacciarsi alla rete di terra. Tutto questo non può avvenire senza una visione di sistema e senza un confronto con le associazioni di categoria e con le imprese di navigazione”. 
 Altro fatto fondamentale, è una governance portuale e marittima efficiente:
 “da tempo chiediamo un interlocutore unico per tutte le problematiche politiche e tecniche relative al trasporto marittimo di bandiera nazionale”.
“L’Italia dovrebbe rifarsi al modello francese, che ha istituito prima un Segretariato e poi un Ministero per il mare con una visione sistemica per la pianificazione di un’economia blu sostenibile”.

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