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Autotrasporto, sconti sui pedaggi direttamente al casello


21 luglio 2020 - "Sulla A14, tra l'Abruzzo e le Marche, Autostrade per l'Italia decide di attuare uno sconto del 50% sui pedaggi; la riduzione è applicata automaticamente al momento del pagamento del pedaggio sia per i clienti Telepass che per gli utenti muniti del tradizionale biglietto. Sconto valido fino alla fine di luglio per compensare i disagi e le code dovute al cantiere per l'ampliamento delle corsie.

 E ancora: vengono annunciati ribassi del 5% sui nuovi clienti Telepass su tutta la rete autostradale. Queste misure messe in campo da Autostrade per l'Italia non solo vanno finalmente nella direzione giusta, ma dimostrano che la rivoluzione nel sistema degli sconti sui pedaggi autostradali per le aziende di autotrasporto in conto terzi che proponiamo da anni potrebbe essere attuabile da subito". A parlare è Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere.
"Ora non ci sono davvero più scuse. Con il Paese che deve fare i conti con una crisi epocale e con cambiamenti inimmaginabili fino a pochi mesi fa, non possiamo più permetterci il lusso di continuare ad adottare pratiche diseconomiche e barocche, propinando ad imprenditori in grave crisi di liquidità le soluzioni del passato. Sui pedaggi autostradali occorre smontare il sistema che obbliga di fatto gli autotrasportatori ad associarsi ai Consorzi di servizi per ottenere sconti maggiori che, si è dimostrato, potrebbero essere applicabili direttamente al Casello col Telepass. Sconti necessari ed indispensabili per i grandi utilizzatori dell'autostrada, ma che dovrebbero essere praticati dai gestori delle autostrade e non gravare sui conti dello Stato come invece avviene ancora. Infatti, davanti a uno Stato che taglia su tutto, sui servizi essenziali per i cittadini, non si capisce perché non venga varata una riforma semplice e immediatamente realizzabile - continua Cinzia Franchini -Assegnando ai concessionari, come sarebbe logico, l'onere di fare sconti sui clienti che più utilizzano la rete autostradale si risparmierebbero infatti quasi 200 milioni all'anno di risorse pubbliche, eliminando inutili intermediari e lasciando più soldi nelle tasche degli imprenditori del trasporto. Cosa aspetto lo Stato a fare suo questo modello? Quali interessi impediscono un cambiamento logico e che scardinerebbe un inaccettabile schema legato ai privilegi di cui godono prevalentemente i Consorzi di servizi e con essi le associazioni di categoria?"

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