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5 miliardi di dollari per eliminare le emissioni di co2


19 dicembre 2019 - Ieri la comunità marittima internazionale ha annunciato l'intenzione di dare vita ad una nuova organizzazione non governativa per la ricerca e lo sviluppo per la decarbonizzazione dello shipping. Il fondo verrà alimentato con finanziamenti delle compagnie di navigazione di tutto il mondo per circa 5 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni per accelerare lo sviluppo di navi a zero emissioni di Co2 entro i primi anni 2030.

Gli armatori italiani già applicano nuove tecnologie per la riduzione di tutte le emissioni, compresi i gas serra. Con una mossa senza precedenti, l’industria marittima mondiale, dopo COP 25, si attiva concretamente sul tema ambientale annunciando la proposta che verrà presentata all’IMO -Organizzazione marittima internazionale - Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, per la creazione del primo fondo di R&S sui combustibili alternativi al fine di eliminare le emissioni di Co2 dello shipping internazionale.

L’iniziativa conferma che tutta la comunità dello shipping mondiale è unita e intende continuare ad impegnarsi nella riduzione delle emissioni di Co2 fino alla loro totale eliminazione. A tal fine, le compagnie di navigazione di tutto il mondo contribuiranno per circa 5 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni.
"La coalizione delle associazioni di settore che sostiene questa proposta – ha affermato Esben Poulsulsson, presidente ICS - si sta dimostrando una vera leadership. L'industria marittima deve ridurre le proprie emissioni di Co2 per far fronte all'ambiziosa sfida che l'IMO ha fissato. L'innovazione è quindi fondamentale se vogliamo sviluppare le tecnologie che alimentano la 4a rivoluzione della propulsione marittima. Questa proposta è semplice, responsabile e realizzabile – ha concluso Poulsson - e speriamo che i governi sostengano questa mossa coraggiosa dell’industria".
 Il fondo sarà finanziato da compagnie di navigazione di tutto il mondo attraverso un contributo di R&S obbligatorio pari a 2 dollari USA per tonnellata di acquisto di carburante marino. Al momento, l’iniziativa per il progetto R&S e il suo finanziamento riguarda le principali associazioni internazionali degli armatori, ma la possibile partecipazione di altre parti interessate è vista con favore.

Anche in Italia, si guarda a questo progetto come ad un passo molto importante verso la totale decarbonizzazione dello shipping. Parlando a nome degli armatori italiani, Mario Mattioli, presidente di Confitarma ha ricordato che “La nostra flotta è in prima fila nel percorso che tende alla decarbonizzazione di tutte le attività industriali ed ha già fatto ingenti investimenti per tecnologie innovative e impiego di combustibili meno dannosi per l’ambiente. Basti citare l’alimentazione a batteria (quindi zero emissioni) durante le soste della nave in porto, l’utilizzo del LNG (gas naturale liquefatto) come combustibile alternativo e l’installazione di scrubber”.

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