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Il Gruppo Bureau Veritas Italia acquisisce QCertificazioni

5 settembre 2019 - Nel corso della fiera SANA di Bologna verrà presentata l’acquisizione di QCertificazioni da parte del gruppo Bureau Veritas Italia. L’operazione, che è frutto di una precisa strategia di posizionamento del Gruppo internazionale non solo nel settore agroalimentare ma anche dei cosmetici e dei detergenti Bio, è destinata a rispondere a una domanda specifica di internazionalizzazione dei prodotti biologici.

Secondo le più recenti statistiche, rese note in queste ore, proprio in coincidenza con la principale manifestazione del settore bio, il SANA, il mercato registra in Italia una lieve flessione sul fronte dei rivenditori specializzati, una crescita costante nella Grande distribuzione GDA, ma una vera e propria impennata sia sul fronte delle esportazioni che delle importazioni. Secondo i dati resi noti in queste ore da Nomisma, l'Italia è il primo Paese esportatore dell'Unione Europea con più di 2 miliardi di fatturato annuo legati all'export e rimane ai vertici europei anche per numero di imprese agricole biologiche, che hanno superato quota 75mila. Nel 2019 la spesa per i generi bio potrebbe superare il 4% della spesa alimentare totale.
 “Fronti sui quali si avverte con urgenza la necessità di crescenti garanzie sull’effettiva integrità dei prodotti bio e sui quali – come sottolineato dal segretario generale di Federbio, Paolo Carnemolla – l’ingresso di un grande player della certificazione fortemente internazionalizzato va salutato in modo fortemente positivo. Abbiamo necessità di una forte innovazione nel sistema di certificazione, sia nel settore agroalimentare, che in quello dei cosmetici e dei detergenti bio a partire proprio dall’indipendenza e dalle capacità organizzative e di investimento degli organismi autorizzati”. 
“L’impegno del Gruppo Bureau Veritas Italia nel settore – sottolinea il presidente e Ceo, Ettore Pollicardo – è quello di lavorare insieme agli attori della filiera per promuovere iniziative e attività che valorizzino ulteriormente la produzione biologica in Italia e nel mondo. La certificazione non può prescindere da un processo adeguato di verifica su scala internazionale sulla filiera della produzione bio a partire dalle coltivazioni agricole fino all’offerta di un prodotto finale privo di componenti chimici che si prefigurano in palese contrasto anche con l’etica bio”.

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