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Gli ultimi giorni della nave Urania


12 settembre 2018 - Entro la fine di questa settimana i mezzi d’opera finiranno di demolire quel che rimane della Urania, la nave oceanografica del CNR che dal 2015 occupa il bacino Mediterraneo a seguito di un incidente costato purtroppo la vita a un operaio di 38 anni. Per il bacino galleggiante si apre ora una nuova fase, che le istituzioni hanno voluto inaugurare ieri alla presenza della stampa con l’occasione della riunione della conferenza permanente dei servizi tenutasi in tarda mattinata presso gli uffici dell’Autorità di Sistema.

Al briefing, che si è svolto di fronte al Bacino Galleggiante, hanno partecipato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini con i dirigenti Claudio Vanni e Enrico Pribaz; l’ex amministratore delegato di Azimut Benetti, Vincenzo Poerio; rappresentanti della Capitaneria di Porto; dell’Agenzia delle Dogane, dell’Arpat, dei vigili del fuoco e dell’Azienda Sanitaria locale. Una volta tolto l’ultimo pezzo della nave, il bacino potrà essere rimesso in esercizio entro un massimo di due mesi.

Perché ciò accada mancano diversi interventi da condurre nella parte strutturale della platea, dove ci sono alcune lamiere danneggiate, e quelli necessari alla sostituzione delle parti della impiantistica. Nel frattempo, l’Authority sta completando le lettere di invito per il proseguo della gara di affidamento dei bacini.

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