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Federagenti chiede tempi certi sulla riforma portuale


21 maggio 2016 - Michele Pappalardo con l’assemblea di Trapani passa il testimone di presidenza a Gian Enzo Duci e lancia un ultimo appello a fare presto per il varo della riforma portuale. Risponde Luigi Merlo: entro il 17 luglio pronti i pareri delle cinque Commissioni Parlamentari. Poi subito le nomine dei Presidenti della nuove Autorità di sistema. Federagenti dice no a un nuovo “manuale Cencelli” per la scelta dei presidenti delle Autorità di sistema. Duci: “Puntare su una legge speciale per l’internazionalizzazione della logistica italiana”. Federagenti è stata ed è fra i primi e più tenaci sostenitori del progetto di riforma portuale, ma ora è necessario che su questa riforma soffino venti forti e impetuosi, da cavalcare, che siano assunte decisioni importanti e rapide, e che siano scelti uomini che sappiano compierle e non debbano farle dipendere da altri poteri.

All’assemblea nazionale, svoltasi a Trapani, Pappalardo, che è giunto a fine del suo mandato e ha incassato il riconoscimento corale del ruolo che ha svolto in questi anni, nel passare le consegne al nuovo presidente Gian Enzo Duci, è intervenuto con decisione sul tema della riforma portuale e anche su quello della nomina dei nuovi presidenti che - ha detto - “non può e non deve rispondere a un nuovo manuale Cencelli”. “Oggi qui a Trapani - ha proseguito - siamo consci di non poter abbassare la guardia. E non sugli accorpamenti e sulla loro necessità, sulla fine dei comitati portuali e quindi della nostra estromissione dalle politiche decisorie ed altro ancora, ma specialmente perché la partita che si gioca non può essere unicamente una partita politica. In ballo non c’è uno scontro fra poteri che ha per protagonisti governo e Regioni.

In ballo, non dimentichiamolo, c’è il futuro dei porti italiani e quindi la capacità di fare dei porti e della logistica un valore aggiunto e non un disvalore per il Paese”. “Un errore fatale - ha concluso Pappalardo dopo aver sottolineato il ruolo centrale riconquistato dagli agenti come professionisti, cardine nell’operatività dei porti e anche in settori nuovi come quello dei mega yacht - sarebbe quello di immolare nuovamente i porti agli interessi della politica scegliendo presidenti sbagliati, frutto di logiche di spartizione vecchie e nuove oppure di una improvvisazione figlia di slogan a volte anche solo anagrafici.

E diciamo con forza che danni forse maggiori delle scelte sbagliate potrebbero produrre la politica dei rinvii”. Su una linea di assoluta continuità si è collocato il neo-eletto Presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, che ha espresso “grande fiducia sul ministro Delrio e la sua squadra”, fiducia che ha trovato conferma - ha sottolineato - nella convocazione di Federagenti già per martedì prossimo al ministero per discutere ruolo e funzioni del Tavolo di partenariato nelle nascenti Autorità di sistema portuale, ma anche nel riconoscimento del ruolo degli agenti marittimi (come comunicato dal direttore generale del ministero Enrico Pujia) nella formulazione italiana della Maritime Labour Convention.

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