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Parco dei Monti Lattari


15 gennaio 2016 - Nel momento in cui l'Alta Velocità con il suo progetto di rete sta ridisegnando il destino delle grandi città, nasce da parte delle diverse aree di interesse economico, turistico, ecc. la richiesta di poter aver accesso diretto ai diversi punti nodali come il caso di Pompei.

In linea generale è necessario assicurare ai cittadini, ai clienti dei servizi, sempre più elevati livelli di accessibilità alle diverse aree di interesse e questo richiede elevati livelli di servizio delle reti di trasporto disponibili. Nel caso specifico dell'Alta velocità i punti nodali, in Regione Campania attualmente definiti, sono Napoli e Salerno, si prospetta entro il 2017 la stazione di porta di Afragola. Rispetto ai punti nodali richiamati resta fondamentale definire l'assetto della rete capace di poter soddisfare le esigenze dei diversi utenti dalla lunga distanza all'ultimo miglio.

Per l'area della Valle del Sarno, dove Pompei resta un'area di interesse mondiale è evidente che l'assetto della rete ferroviaria FS e Circumvesuviana, ha bisogno di essere ammodernato e potenziato per offrire agli utenti un servizio affidabile e diffuso; pensiamo a tutta l'area non solo di Pompei ma a quella sorrentina ed amalfitana, non senza trascurare tutti i siti museali insistenti nell'area. Un altro elemento attualmente non valutato, è l'impatto che il progetto determina sull'economia del territorio.

 Si riducono i tempi di spostamento e cambiano anche le scelte dei visitatori, i quali possono ritrovare conveniente una scelta di pendolarismo, per una semplice visita anziché stanziare su Pompei. Un progetto come si può notare di rilevante impatto che richiede scelte molto articolate che non possono essere affidate solo ad un dibattito mediatico!

Il Gruppo di lavoro del Parco dei Monti Lattari ritiene che il progetto di un hub ferroviario di Pompei dato dall'Alta velocità e dal sistema ferroviario esistente, resta squilibrato in quanto non è la sola stazione che può migliorare l'assetto del servizio, ma occorre un progetto riorganizzativo per la mobilità diffusa sul territorio tale da realizzare una politica integrata e che riguarda il territorio, l'ambiente, i trasporti, il turismo, ecc.

 Sono scelte che ridisegnano il futuro di un territorio e non di un sito, creando quello che schematicamente è stata definita una rete ecologica da sostenere con strumenti di politica economica attenta ad una valutazione sia degli investimenti che delle fonti di finanziamento. Occorre in questo contesto che la Regione Campania faccia le sue scelte che restano prioritarie e fondamentali per avviare un articolato programma di interventi non solo su un nodo ma sulla intera rete che interessa tutta l'area della Valle del Sarno, area Vesuviana e area Sorrentina - Amalfitana. Prof. Rocco Giordano Prof. Pasquale Persico

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