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Salgono a 7 i pattugliatori per la Marina Militare

Nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare, la cui prima tranche è stata avviata nei mesi scorsi, OCCAR (Organisation Conjointe de Cooperation sur l’Armement, l’organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti) ha ordinato un ulteriore Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) al Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI), costituito tra Fincantieri, mandataria, e Finmeccanica, mandante attraverso Selex ES, attivando la relativa opzione contrattuale e accorpando la produzione in un’unica fase, resa così immediatamente operativa.

Diventano così sette i pattugliatori PPA in ordine al RTI. I precedenti sei erano stati assegnati a maggio, e ulteriori tre unità sono ancora in opzione. La consegna del primo pattugliatore è prevista nel 2021. Le consegne dei successivi pattugliatori sono previste nel 2022, 2023, 2024 con due unità, 2025 e 2026.

Oltre ai pattugliatori PPA, è prevista la costruzione, già contrattualizzata nei mesi scorsi,di un’unità di supporto logistico (LSS, ovvero Logistic Support Ship) e di un’unità anfibia multiruolo (LHD, ovvero Landing Helicopter Dock), quest’ultima attraverso la forma di un contratto pubblico con l’Amministrazione della Difesa Italiana.

Il valore complessivo dei contratti assegnati al RTI raggiunge così un valore pari a circa 5,4 miliardi di euro, di cui la quota di Fincantieri è pari a circa 3,6 miliardi di euro, mentre quella di Finmeccanica ammonta a circa 1,8 miliardi di euro. Si completa l’assegnazione dei contratti operativi relativi alla prima tranche del programma pluriennale per il rinnovamento della flotta della Marina Militare (la cosiddetta “Legge navale”).

La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza e di capacità di configurazione. In particolare queste unità presentano un doppio profilo di impiego (il c.d. dual use), quello tipicamente militare e quello per operazioni di protezione civile e soccorso in mare; in aggiunta hanno un basso impatto ambientale, attraverso avanzati sistemi di propulsione ausiliari a bassa emissione inquinante (motori elettrici) e di controllo degli effluenti biologici.

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