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Le criticità nel trasporto medicinali


Tra i contenuti di Food’n’Motion, tema portante dell’edizione 2015 di truckEmotion & vanEmotion, la manifestazione nazionale dedicata al mondo dei veicoli industriali e commerciali da trasporto e da lavoro, che si è svolta nei giorni scorsi all’Autodromo di Monza, si è parlato anche di movimentazione e trasporto dei farmaci, con il workshop dal titolo “Non solo cibo: criticità nel trasporto dei farmaci”.

Si sono confrontati sul tema Annarosa Racca, Presidente di Federfarma, Chiara Scudeletti, Responsabile Normativa e Legislazione di Unico, e Roberto Porcelli, Group Logistics Director di Comifar, in rappresentanza dei più importanti distributori di farmaci sul territorio nazionale, con il contributo di Giulio Traversi di Certiquality, di Antonello Serafini, Direttore Commerciale di Lamberet e di Piero Bosio, Sales Manager Webasto.

 A partire dalle normative, che regolano il trasporto dei farmaci nelle diverse fasi della filiera in Italia e a livello comunitario, e dai fattori che durante il trasporto incidono sulla qualità del medicinale - come gli sbalzi di temperatura, l’umidità e la luce - i relatori si sono focalizzati su un aspetto specifico della lunga catena logistica, e cioè sull’ultimo miglio, dove risiedono le maggiori criticità del trasporto dei prodotti farmaceutici.

L’ultimo miglio, infatti, corrisponde alla fase della consegna del prodotto finito alle farmacie e rappresenta l’ultimo anello di una complessa supply chain farmaceutica, che comincia dai magazzini di scorta dei produttori, arriva alla grandi piattaforme logistiche, anch'esse di scorta dei grossisti distributori, e finisce con la consegna alla vastissima rete di farmacie, per lo più attraverso il trasporto leggero, con furgoni o con autovetture attrezzate.
 “Allo stato attuale, nel nostro Paese ci sono oltre 18mila farmacie alle quali, a breve, se ne aggiungeranno alte 3mila per una maggiore copertura territoriale e una maggiore vicinanza al consumatore finale” – ha dichiarato il Presidente di Federfarma, 
Annarosa Racca, illustrando l’eccellenza del sistema farmaceutico italiano rispetto al resto dei Paesi europei. Sottolineando l'assoluto rigore tecnico e gestionale che sta dietro la gestione del farmaco e della sua temperatura di trasporto e di condizionamento, Racca ha, inoltre, aggiunto -
“Il miglioramento continuo ha richiesto un’intensa evoluzione informatica che ha reso le farmacie totalmente integrate fra di loro e realmente collegate in rete. In questo modo si è ridotto il livello di scorta in negozio perché le farmacie possono emettere gli ordini di fornitura di farmaci in qualsiasi momento al magazzino del distributore e le consegne avvengono quasi in tempo reale, anche quattro volte al giorno, al punto che il tempo che intercorre tra l'ordine e la consegna può scendere anche a sole due ore e mezzo di attesa”. 
 Una tale efficienza ed attenzione alle esigenze del consumatore si regge sulla capacità del sistema logistico di supportare l'intero modello organizzativo. Tuttavia, un sistema così customer-oriented sul piano logistico e sui trasporti ha diversi elementi di criticità, primo fra tutti il tasso di saturazione dei carichi che raramente supera il 60%, un dato oggettivamente basso al quale si aggiungono la maggior frequenza dei viaggi di consegna, il maggior numero di personale in movimento e, quindi, i maggiori rischi per il personale e anche i maggiori consumi di carburante, con conseguente impatto ambientale.
Quest’ultimo aspetto in parte viene tenuto sotto controllo grazie all’utilizzo di veicoli elettrici per le consegne nei centri storici dei grandi contesti urbani.

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