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Vroon potenzia la flotta italiana

“Il 2015 sarà un anno ‘molto duro’, ma, ciononostante, il momento di difficoltà che sta attraversando il mondo dell’oil&gas (e con lui quello dei servizi marittimi offshore), se ben gestito potrà essere un’esperienza salutare, che servirà a sgonfiare certi eccessi che il settore ha conosciuto negli ultimi anni”
È con queste parole che Bab Reijntjes, managing director di Vroon Offshore Services Genova, filiale
italiana della multiforme shipping company olandese Vroon (attiva in praticamente ogni branca del trasporto marittimo mercantile), fotografa il mercato dei servizi armatoriali al settore offshore. Secondo il manager olandese, alla guida della società genovese dal gennaio 2012, “negli anni in cui il prezzo del petrolio era ancora alto le compagnie hanno ecceduto in servizi marittimi, richiedendo a volte più unità di quelle effettivamente necessarie, noleggiando unità sovradimensionate o, comunque, a costi molto alti. Ora, semplicemente, stanno razionalizzando le spese portandole a livelli normali”.
In questo scenario, secondo Reijntjes, Vroon Offshore Services (VOS) è però ben posizionata, grazie innanzitutto alla filosofia ‘no frills’ di fondo della società, orientata da sempre a mantenere costi di gestione (e di conseguenza prezzi) bassi, una flotta molto giovane e tecnologicamente avanzata (6 anni è l’età media, le unità sono quasi tutte DP, Dynamic Positioning) e alla presenza di un gruppo solido alle spalle, che oltre a garantire una certa sicurezza, permette di avere una gestione molto ‘fluida’ delle navi in flotta ai vari branch (oltre a quella di Genova, VOS ha infatti altre tre filiali ad Aberdeen, a Den Helder e a Singapore).
“Ad oggi, ad esempio, la nostra flotta conta 10 unità (la OSV VOS Tramontana, gli AHTS VOS Hestia, VOS Tethys, VOS Theia, VOS Aphrodite, VOS Apollo, VOS Thalassa, VOS Athos e le PSV VOS Prudence, VOS Purpose, VOS Primrose, ndr), ma due di queste (la Aphrodite e la Apollo) sono dislocate nel Mar Rosso e l’attività di shipmanagement è passata alla filiale di Singapore”, spiega.
Una flotta, soprattutto, che presto si amplierà, perché il ramo offshore del gruppo Vroon aveva avviato in tempi ‘non sospetti’ un massiccio programma di nuove costruzioni (circa mezzo miliardo di euro il valore dell’investimento a livello globale) presso il cantiere cinese di Fujian, a supporto delle sue mire espansionistiche: tra 2015 e 2016 solo la filiale genovese riceverà infatti 4 nuovi AHTS e 6 PSV, due delle quali (la VOS Prime e la VOS Prince) in arrivo già nell’aprile e nel luglio del 2015. “La nostra intenzione – ha spiegato ancora Reijntjes – è di espanderci nel mercato ed è per questo che, dopo alcuni anni in cui ci siamo dedicati al ringiovanimento della flotta e ci siamo mantenuti su una dimensione costante, ora stiamo incrementando il numero di mezzi”.
Oltre alle presenze tradizionali e consolidate, al fianco ad esempio di ENI in Adriatico ......
Andrea Moizo
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