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Roma-Giraglia: un'emozione lunga 250 miglia


Parte il 25 giugno alle 18 di sera la Roma-Giraglia in equipaggio, per 2 e in solitario.
Si atterra dalla Sardegna, dopo la disputa della Roma Caprera, e si riparte per la Giraglia, con 250
fantastiche miglia da percorrere da Riva di Traiano fino alla punta estrema della Corsica e ritorno.
La novità di quest'anno è l'orario di partenza, spostato nel tardo pomeriggio, alle 18:00. Sarà quindi una partenza ancor più emozionante e senza respiro, perché sarà subito notte e le scelte tattiche saranno subito complesse. Questa è l’undicesima edizione di questa manifestazione nata da una costola della Roma per 2, della quale condivide regole e classi, contemplando, come oramai consuetudine per il Circolo Nautico Riva di Traiano, la “per 2”, la “per Tutti” e la possibilità di cimentarsi in solitario.

La particolarità di questa regata è che, nonostante sia la più lunga (250miglia) tra quelle che hanno come punto di riferimento la Giraglia, si svolge tutta entro le 12 miglia dalla costa ed è fatta anche per far vivere 250 miglia di grande altura ad imbarcazioni che, per le loro dimensioni, non potrebbero godere delle emozioni di una simile corsa. “In questa regata – conferma il Presidente del Circolo Nautico Riva di Traiano Alessandro Farassino – non si ha mai un minuto di pausa ed è l’ideale non solo per gli equipaggi esperti ma anche per coloro che vogliono fare una grande esperienza di altura in tutta sicurezza. C’è sempre una scelta da fare: come passare il Giglio, come affrontare l’Elba e la sua particolare circolazione d’aria, i dubbi all’apparire di Pianosa. E poi c’è il gran traffico di barche che, tra l’Elba e la Corsica, non conosce tregua. Sono due giorni di grande stress, di grande attenzione ma anche di grande vela. Due giorni carichi di emozioni”.

Lo scenario, poi, è incommensurabile. Chi l’ha fatta lo scorso anno subito dopo la Giraglia che è partita da Saint Tropez, come Mario Girelli, parla di una corsa ”sicuramente molto più bella e difficile della Giraglia che ho appena concluso con un bel secondo posto di classe. Sinceramente non me lo aspettavo”. E’ anche Sergio Frattaruolo, che è in procinto di traversare l’Oceano da Santo Domingo a Lisbona, dispiacendosi di non poter essere presente, rimpiange “la corsa più bella del Mediterraneo che non ti concede un attimo di respiro e dove bisogna sempre essere in tensione, attento al meteo e alle scelte tattiche. E poi i paesaggi che si incontrano sono veramente incommensurabili”.

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