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Idee e progetti per le smart cities del futuro


Ricette e suggerimenti per costruire le smart cities del futuro e creare start up di successo: a fornire i consigli su come selezionare i programmi più innovativi, finanziarli e inserirli in progetti integrati
saranno esperti italiani e americani di rilievo internazionale, Istituzioni, grandi aziende e investitori nel corso di un seminario promosso dall’associazione Amerigo e dalla Missione diplomatica americana in Italia in collaborazione con il Consolato degli Stati Uniti a Napoli, in programma all’Unione industriali di Napoli oggi lunedì 6 ottobre alle 14,30.

 L’evento rappresenta la seconda tappa italiana dello Smart City Tour di Amerigo & Partners, che mette insieme il mondo diplomatico americano, grandi aziende, Istituzioni pubbliche, Venture Capital e start up con l’obiettivo di definire soluzioni innovative per la vita dei cittadini e le attività delle imprese.

L’idea base del programma è che le Smart Cities rappresentino un volàno per la politica industriale digitale capace di generare crescita e occupazione. Ospite d’eccezione dell’evento, al quale partecipa fra gli altri il Console generale degli Stati Uniti a Napoli per il Sud Italia Colombia Barrosse, è Carla Brenner, Ceo e fondatrice di Tumml.org, acceleratore statunitense di Startup innovative che operano nel campo delle soluzioni per le Smart-Cities e l’Urban Redesign.

Brenner è stata inserita dalla rivista Forbes tra i 30 giovani under-30 più importanti nell’imprenditoria social, mentre il San Francisco Business Times ha definito Tumml la migliore Startup nell’ambito del proprio Tech & Innovation Awards. Altra protagonista dell’incontro sarà Julieta Valls Noyes, del Bureau of European and Eurasian Affairs del Dipartimento di Stato Americano.

 Come diventare una smart city? Brenner anticipa cinque strategie da seguire: “Avere in tutti i settori dell’amministrazione comunale una figura che si concentri sull’innovazione, guidi l’iniziativa e risponda direttamente al sindaco. E poi riflettere su quali dati condividere con il pubblico e quali dati riguardanti il settore privato possano essere utili all’amministrazione pubblica”.

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