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Venezia Alive, superate le 15000 firme


In poco più di una settimana la petizione di Venice Alive ha superato le 15 000 adesioni. Tra coloro che hanno deciso di aderire all’iniziativa molti sono i veneziani (sia del centro storico che dell’hinterland) che siglano perché vogliono una Venezia viva e prosperosa che non si affida solo
turismo ma si applica per un modello di sviluppo sostenibile, del quale il porto è parte essenziale. Lavoratori del settore portuale e del mondo dello shipping internazionale sostengono l’occupazione, il lavoro, l’economia.

Tra le firme infatti vi sono agenti marittimi e spedizionieri, rappresentanti della Compagnia lavoratori Portuali, terminalisti, piloti e rimorchiatori e il sostegno giunge anche dagli altri porti italiani, spesso concorrenti. Sintomo che la “causa” veneziana per una crocieristica compatibile e rispettosa del territorio tocca tutti gli scali “se (le) si distrugge questo settore in un porto, tutta l'area circostante, ne risentirebbe.

Non c'è crocieristica a Trieste senza Venezia”, “Crociera a Venezia significa crociera per tutto l'Adriatico ed oltre...” si legge nei post. L’appoggio giunge infatti direttamente da alcuni Presidenti di Autorità Portuali italiane, Galliano di Marco (Ravenna), Francesco Messineo (Marina di Carrara), Sergio Prete (Taranto), Hercules Haralambides (Brindisi e Professore presso l’Università Erasmus di Rotterdam) e dal Presidente di Confetra Nereo Marcucci.

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