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Livorno, abbiamo in mano le carte giuste ma il piatto piange


Se volessimo spiegare con un eufemismo la situazione del porto di Livorno riguardo i container forse questa sarebbe la giusta definizione. Abbiamo le carte giuste perchè Livorno ha già quello che gli
serve per incrementare i suoi volumi, il piatto piange perchè mancano le garanzie necessarie a rendere il porto appetibile e sicuro per grandi alleanze come quelle che si stanno sviluppando in questi anni.

Questa è la situazione attuale dello scalo labronico, un porto che serve l’hinterland toscano e del centro Italia ma, allo stesso tempo, non riesce ad offrire servizi importanti e di buona stiva per rotte fondamentali come quelle con il Far East che ormai vedono giganti del mare da più di 16.000 teu solcare le acque internazionali.

Dal punto di vista degli investimenti invece Luca Becce, Amministratore delegato del Terminal Darsena Toscana, conferma che gli appalti recentemente aggiudicati permetteranno allo scalo labronico di mantenere i suoi traffici e, perchè no, anche di attirarne di nuovi. Ci tiene a precisare inoltre che quella della Darsena Toscana è una realtà solida, non ci sono problemi di bilancio o di indebitamento anche se, rispetto alle potenzialità produttive, Livorno è molto sottoutilizzata.

Il terminal TDT infatti avrebbe la possibilità di accogliere, mantenendo gli stessi livelli di efficienza, circa 600.000 teu all'anno anche se attualmente è utilizzato circa al 50% delle sue potenzialità. Becce, nonostante la sua lunga esperienza genovese, punta all’eccellenza toscana affermando che Livorno non è ancora fuori dai giochi perché è lo scalo di riferimento della regione e lo spostamento su porti concorrenti come La Spezia o Genova ha costi logistici più elevati.

 Sfortunatamente la situazione attuale dei dragaggi e le ridotte dimensioni del bacino di evoluzione non danno a TDT quell'affidabilità che attualmente altri porti riescono a fornire. Tuttavia c'è un progetto, la Piattaforma Europa, per Becce "il progetto", che se portato avanti con celerità riuscirà a rilanciare il porto di Livorno a livello europeo, questo grazie sia alla location strategica dello scalo per tutto il mercato del centro Italia, sia ai recenti sviluppi che consentiranno un allacciamento diretto ai principali corridoi intermodali europei. centro Italia.

Alessandro Talini
(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Settembre 2014)

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