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Trieste, accordo di programma per Area Ferriera


Il Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Trieste ha deciso di approvare a maggioranza dei presenti, all’unanimità dei rappresentanti delle realtà economiche e sindacali e il voto contrario del sindaco di Trieste,
Roberto Cosolini, di quello di Muggia, Nerio Nesladek, del presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat e dell’assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, l’Accordo di Programma “Disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale nell’area di crisi industriale complessa del porto di Trieste” del 30.1.2014 richiamando la lettera 10.2.2014 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da inserire integralmente in qualità di nota a verbale all’Accordo di Programma, dando mandato al presidente dell’Autorità Portuale di sottoscrivere l’Accordo medesimo.

 Il testo della delibera prima della sua votazione aveva ottenuto il parere favorevole del Collegio dei revisori di conti e del suo presidente. Nella lettera del 10.2.2014 inviata ai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, alla Regione Fvg e all’Autorità Portuale e a firma del capo di gabinetto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, si precisa che “per quanto attiene – è questo il testo - al contenuto dell’art. 6 dell’Accordo (Progetto integrato di messa in sicurezza e di reindustrializzazione del sito della Ferriera di Servola) e ai chiarimenti relativi sia alle interrelazioni tra la procedura di alienazione del sito di proprietà e quella di concessione demaniale delle aree di competenza dell’Autorità Portuale, sia alla quantificazione e riscossione dei canoni demaniali da parte dell’Autorità Portuale, si ritiene che – secondo gli orientamenti unanimemente espressi in sede di riunione il 6 febbraio u.s. presso lo stesso Mit – si tratti di nuova concessione demaniale e non già di subingresso, e che il rilascio della medesima da parte del Commissario, ai sensi dell’art. 6 dell’Accordo di Programma, quale atto conseguente alla procedura di alienazione ad evidenza pubblica, debba necessariamente riferirsi alla disciplina di cui all’art 18 della Legge 84/1994, ciò comportando, da parte dell’Autorità Portuale, l’esercizio delle attività di quantificazione e riscossione dei canoni demaniali marittimi”.

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