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“Due piccoli grandi sogni” per crescere

Piero Lazzeri
A detta di molti il 2014 sarà per l’Italia l’anno delle riforme istituzionali necessarie per ridare competitività al sistema Paese. In questo clima di forte attesa non posso quindi che unirmi a tutti coloro che confidano in una svolta, ponendo l’attenzione su quelli che mi piace definire “piccoli grandi sogni” che, per il bene della nostra categoria, vorrei potessero finalmente
trasformarsi in realtà. Il primo è relativo all’emanazione di una legge di settore che, finalmente, riconosca la figura dell’operatore logistico definendone univocamente compiti e responsabilità.

All’interno della filiera logistica infatti, a differenza di altri attori che in essa operano (come, ad esempio, i trasportatori, i terminalisti e gli agenti marittimi), esso non possiede ancora un ruolo riconosciuto. Su questa tematica vorrei porre l’attenzione su quanto accade, invece, nella vicina Francia, dove non solo ne è già riconosciuta la figura professionale, ma dallo scorso aprile un decreto ne stabilisce un contratto standard per le operazioni ad esso legate.

Tale contratto stabilisce chiaramente le responsabilità tra le parti e codifica le linee guida da seguire nei vari aspetti operativi. In Italia, invece, propria a causa della mancanza di chiarezza, sorgono spesso contestazioni e contenziosi di natura legale tra i vari attori coinvolti nella movimentazione della merce. Il secondo desiderio è quello legato all’effettiva completa attivazione dello Sportello Unico Doganale su tutto il territorio nazionale.

L’Agenzia delle Dogane, con una recente nota a riguardo, ha dettato le istruzioni definitive per l’interoperabilità negli sdoganamenti tra il Sistema Informatico Doganale e quello del Ministero della Salute. L’estensione dello Sportello Unico a tutti gli uffici territoriali (era partito in via sperimentale a febbraio 2013 nel Porto di Ravenna) snellirà quell’apparato burocratico che, fino ad oggi, ha penalizzato il nostro Paese rispetto ai competitors internazionali, semplificando le procedure attualmente richieste.

Un provvedimento atteso da tempo dalla nostra categoria che, ci auguriamo, possa trovare ora effettiva attuazione e possa essere esteso prospetticamente anche ad altre tipologie merceologiche non ancora ammesse ai suoi benefici oltre che alle procedure domiciliate. Due “piccoli grandi sogni” capaci però, se trasformati in realtà, di assegnare alla figura dell’ operatore logistico quella centralità nei flussi di movimentazione della merce che nel tempo, seppur evoluta, non è mai venuta meno.

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