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Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo

È stato presentato ieri, presso la sede del Banco di Napoli, il  Terzo Rapporto Annuale su Le Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo realizzato dall’Osservatorio Permanente di SRM sull’economia del Mediterraneo.
Il convegno è stato aperto dai saluti introduttivi del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco e del Direttore Generale del Banco di Napoli, Franco Gallia.
Il Rapporto 2013 è stato illustrato dal Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, che ha delineato un quadro dell’interscambio commerciale tra l'Italia e l'area MED, ha descritto le caratteristiche dei flussi finanziari dell’area MENA, e analizzato i flussi di traffico marittimo e le prospettive del settore delle energie rinnovabili nei paesi del Mediterraneo:
“I dati contenuti nel Rapporto 2013 mettono in evidenza, con ancora maggiore chiarezza rispetto agli anni passati, l’importanza che sta assumendo l’interscambio commerciale tra l’Italia e il Sud Mediterraneo cresciuto del 76,8% dal 2001 ad oggi. Inoltre molte imprese italiane – anche del Mezzogiorno – iniziano a cogliere queste potenzialità; non a caso è in crescita il numero di aziende a capitale italiano che sono presenti in questi Paesi e che da lì operano a vasto raggio. Circa 2000 imprese italiane - solo contando Turchia, Tunisia e Marocco. Tuttavia, osservando i dati più recenti, si nota che il nostro Paese ha una quota di interscambio manifatturiero inferiore alle sue potenzialità e sta perdendo il suo primato a favore di altri players quali Germania, Stati Uniti e Cina che crescono a ritmi più serrati. Questi paesi hanno compreso bene - anche meglio dell’Italia che pure ha il vantaggio della vicinanza geografica e culturale - l’importanza strategica della sponda Sud del Mediterraneo anche come porta di accesso verso altri mercati limitrofi dell’Africa e del Medio Oriente”. 

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