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Armatori italiani attivi nella compravendita navale

Le compravendite navali non conoscono pause estive né vacanze e anche per alcuni armatori italiani queste ultime settimane sono state dense di attività.
Il gruppo d’Amico Società di Navigazione, ad esempio, si è mostrato
estremamente vivace, sia in “entrata” che in “uscita”. La shipping company romana, infatti, ha portato a 290 milioni di dollari il portafoglio ordini di nuove navi bulk carrier. A renderlo noto è stato il CEO di d’Amico Dry, Lucio Bonaso, confermando all’agenzia Reuters che, dopo le sei unità commissionate l’anno scorso al cantiere cinese Yangfan, il gruppo ha ordinato altre cinque nuove costruzioni, per un investimento ulteriore di circa 125 milioni di dollari. L’orderbook complessivo della divisione dry bulk è così salito a 7 navi da 39.000 tonnellate di portata e 4 da circa 55.000 tonnellate, a cui si aggiungono due opzioni per altre quattro costruzioni della stessa tipologia. Oltre a ciò vi sono alcune nuove navi ordinate in Giappone: due da 60.000 tonnellate commissionate a Oshima Shipbuilding attraverso la joint venture creata a giugno con CoeClerici, e altre due da 120.000 tonnellate per d’Amico Società di Navigazione affidate a Sanoyas Shipbuilding.
Sul fronte liquid bulk sembra essere in via di definizione (ma mentre scriviamo non c’è ancora stata una conferma ufficiale della società) la vendita delle due cisterne High Progress e High Valor per complessivi 40,4 milioni di dollari da parte di d’Amico Tankers. Queste due unità Medium Range sono costruzioni sudcoreane (cantiere STX) consegnate nel 2005, rispettivamente da 51.300 e 47.000 tonnellate di portata. Considerando come avvenuta tale operazione, la flotta di d’Amico Tankers è composta da 37,5 navi cisterna (medium range – MR e handysize product tankers), tutte a doppio scafo e di età media intorno ai 5 anni, e vanta un orderbook di 8 nuove navi (6 MR e 2 Handysize) commissionate al cantiere sudcoreano Hyundai Mipo Dockyard.
In questi ultimi giorni ha invece superato quota 100 unità la flotta di Scorpio Tankers, compagnia monegasco-newyorkese ma guidata dall’italianissimo Emanuele Lauro. Raccolti circa 200 milioni di dollari a cavallo fra luglio e agosto con l’emissione di 20 milioni di azioni ordinarie, la compagnia ha subito commissionato la costruzione di quattro navi gasiere di grande portata e quattro cisterne MR e Handymax. Si tratta nel primo caso di quattro Very Large Gas Carrier da 84.000 metri cubi per il trasporto di LPG, che saranno costruite dai cantieri sudcoreani Hyundai Samho Heavy Industries e Daewoo Shipbuilding and Marine Engineering. Il valore di ogni nave si aggira intorno ai 75 milioni di dollari e le consegne sono previste nel secondo semestre del 2015. Per quanto riguarda le chimica and products tanker, Scorpio ha annunciato la firma con il cantiere Hyundai Mipo Dockyard di quattro nuovi ordini: due per navi cisterna Medium Range da 52.000 dwt (35 milioni di dollari circa ciascuna) e due per unità Handymax Ice Class 1° da 37.000 dwt (prezzo 32 milioni di dollari a nave). La consegna delle MR è fissata per il secondo trimestre del 2015, mentre le altre due entreranno sul mercato entro fine 2014.
Alla luce di questa ulteriore tornata di investimenti, la flotta di Emanuele Lauro ha raggiunto le 18 navi cisterna di proprietà (con età media di 3,9 anni), a cui si aggiungono 27 unità operate con contratti di time charter e 60 nuove costruzioni in portafoglio: in totale fanno 105 navi! Da rilevare, inoltre, che la tranche più rilevante del finanziamento necessario a sostenere quest’ultimo giro di ordini sudcoreani (330 milioni di dollari su 430 complessivi) e altri piazzati negli ultimi mesi è stata garantita dalla The Export-Import Bank of Korea (KEXIM), l’agenzia di sostegno alle esportazioni della Repubblica della Corea del Sud. Un chiaro segno da parte di Seoul, decisa ad incentivare la società monegasca a scegliere ancora una volta i proprio cantieri, sostenendo così l’industria navalmeccanica nazionale, che – pur restando ai vertici del settore a livello mondiale – non è certamente stata immune alla crisi economica.
Andrea Moizo

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