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Basta compiti! Non è così che si impara


Un saggio che, con un approccio rivoluzionario, considera i compiti non come una necessità, ma come un danno per gli studenti. Una lettura fondamentale che offre un nuovo metodo di studio soddisfacente e produttivo per insegnanti e studenti. Con i contributi di CORRADO AUGIAS e MAURIZIO MAGGIANI. Ha le ore contate l’era dei compiti a casa, come suggerisce il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza in un’intervista al Messaggero, dove dichiara di essere in disaccordo con il metodo scolastico in voga da qualche anno secondo cui durante la pausa estiva gli alunni si debbano impegnare in versioni di latino o greco, funzioni matematiche e schede compilative nelle ultime pagine dei costosi e numerosi libri di testo adottati ogni anno.

Meglio tornare al vecchio sistema, ovvero libri e classici di narrativa o saggi di letteratura per stimolare capacità critiche e di osservazione dei giovani studenti:
  «Sarebbe bello che a ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze» è l’affermazione del ministro.
È normale che gli insegnanti diano i compiti a casa, ma non è sensato; da qui l’appello Basta compiti! rivolto a genitori, insegnanti, studenti, con cui questo saggio si oppone a una delle più inveterate consuetudini scolastiche, tanto più indiscussa proprio perché immotivata, scontata.

I compiti a casa sono sempre problematici: sia per gli studenti - e le loro famiglie - che li vivono come un obbligo fastidioso, che per gli insegnanti che li devono preparare e assegnare. Maurizio Parodi, dirigente scolastico e pedagogo, spiega perché si danno, come si fanno, quali effetti producono, quanto sono inefficaci e dannosi. Compito principale della scuola, infatti, non è «punire» gli studenti oberandoli di lavoro anche fuori dalle aule, bensì insegnare il giusto metodo di studio per imparare con profitto e far emergere la personalità di ciascuno di loro.

Il saggio è arricchito dai contributi di Corrado Augias e dei docenti di tutta Italia, che si sono incontrati on line sul network Ning dando vita a un vivace e originale dibattito, La scuola che funziona, di cui vengono riportati gli spunti più illuminanti; dall’analisi delle teorie di Antoine de La Garanderie e Gianni Rodari sulle tecniche per favorire lo sviluppo cognitivo e meta cognitivo degli studenti, perfezionando il loro metodo di studio; da una «chiacchierata» con lo scrittore (ma prima ancora maestro elementare) Maurizio Maggiani su compiti a casa, educazione e futuro della scuola.

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