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Divieti al Brennero, Conftrasporto all’Austria: “adesso basta”


13 gennaio 2020 - Dal 1° gennaio l’Austria ha appesantito la mano sul Brennero con ulteriori divieti di transito ai Tir. Conftrasporto incalza il governo chiedendo di fare la voce grossa opponendosi a tutti i provvedimenti che l’Ue proporrà, su qualsiasi tema.
 “Finché la questione non sarà risolta - dice il vicepresidente Paolo Uggè - l’Italia faccia muro in Europa su qualsiasi iniziativa. Possibile che al Brennero si continui ad andare di male in peggio? Abbiamo posto la questione a ben tre ministri, da Delrio alla De Micheli, passando per Toninelli. Niente da fare: non sono servite lettere, carte bollate, viaggi a Bruxelles, strette di mano per accordi mai rispettati”. 
“La misura è colma: diciamo basta all’Austria perché il nostro sistema economico, a cominciare da quello produttivo, non può più sopportare l’atteggiamento tiranno di un Paese che, con il pretesto dell’ambiente, danneggia sistematicamente la nostra economia esentando invece dai divieti i suoi Tir, come se i mezzi pesanti austriaci spargessero nell’aria essenze floreali - prosegue il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto - L’interscambio commerciale dell’Italia con l’Europa (EU28) ammonta a circa 500 miliardi di euro l’anno. Secondo i dati di Uniontrasporti-Unioncamere, il 70% dei flussi import/export Italia-Europa passa per le Alpi, e il Brennero, da solo, assorbe un quarto dei transiti, per 2,4 milioni di Tir all’anno. L’interscambio commerciale Italia-Paesi del corridoio scandinavo-mediterraneo, di cui l’asse del Brennero è un segmento fondamentale, supera i 200 miliardi di euro l’anno”.
 Le categorie merceologiche colpite dai nuovi divieti sono la carta e il cartone; prodotti a base di oli minerali fluidi; cemento, calce e gesso; tubi e profilati cavi; cereali. Merci che vanno ad aggiungersi a quelle per le quali già vige il divieto settoriale, tra cui: rifiuti; pietre, terre, materiali di risulta/detriti; legname in tronchi, sughero; minerali ferrosi e non ferrosi; marmo e travertino; piastrelle in ceramica.
“In barba ai principi che l’hanno ‘ispirata’, l’Austria non considera che un Tir con merce deperibile fermo inquina molto più di uno in movimento. Invece sa bene che, chiudendo le porte alla libera circolazione di mezzi, viola un principio sancito dall’Ue”, 
fa presente Uggè. Conftrasporto calcola che, per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del Brennero, l’economia italiana paga più di 370 milioni di euro all’anno.
“Quale sarà la prossima mossa del nuovo governo di coalizione dell’Austria, che affida i Trasporti ai Verdi? - si chiede Uggè – Se non ci fosse da piangere potremmo anche ridere, considerato quel che è successo in occasione del suo insediamento. In realtà dovremmo rispondere con un’azione di forza, da un lato da parte del governo italiano; dall’altro facendo valere il peso degli 8 Paesi che in Europa hanno costituito la ‘Road Alliance’ dell’autotrasporto per contrastare ogni forma di dumping”,
conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

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