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Confetra incontra la ministra De Micheli


16 gennaio 2020 - Si è svolto ieri, al Ministero, l’incontro tra la Ministra De Micheli e il vertice di Confetra. Il Presidente Nicolini ha posto l’accento sull’emergenza infrastrutturale che – soprattutto in Liguria e Piemonte – sta rendendo ormai quasi impossibile operare servizi di trasporto merce, soprattutto su gomma, da e verso il principale Sistema portuale del Paese.
“Per non parlare dei Trasporti eccezionali, ormai completamente paralizzati anche nel Nordest, con grave danno anzitutto per l’industria italiana impossibilitata ormai a esportare intere tipologie di manufatti”. 
 A queste difficoltà si aggiungono poi quelle di portata internazionale – dall’ostracismo austriaco rispetto ai transiti del Brennero agli atteggiamenti francesi rispetto a Colle Tenda e fino alla Brexit – che, per diverse ragioni, finiscono tuttavia per produrre il medesimo effetto di incertezza sui costi, sui contratti e sui servizi.
 “Con le AdSP ancora sotto scacco di procedura infrazione UE per il tema della tassazione, un dossier BER che rischia di consegnare l’industria logistica italiana a pochi oligopoli verticali, con una organizzazione del ciclo operativo nei magazzini da ridisegnare all’insegna della regolarità e della sana competizione di mercato, ci pare chiaro che serva una visione di politica industriale per il settore, profondamente innovativa e integrata, capace di parlare all’intera supplychain logistica che, in Italia, con 110 mila imprese e oltre un milione di addetti rappresenta il secondo contribuente del PIL Nazionale – 9% - dopo la manifattura” 
ha concluso il Presidente Nicolini. Sulla stessa lunghezza d’onda la Vice Presidente Vicaria della Confederazione, Silvia Moretto:
“Oggi arriva più merce, in meno porti, da lavorare in meno tempo. E’ uno degli effetti fisici di gigantismo navale e concentrazioni. L’80% dei TEUS in Italia arrivano in 5 scali, su vettori più grandi e con meno toccate. Paradossalmente innovazioni preziose come il pre clearing, che velocizza ulteriormente lo sbarco, se non poste dentro una filiera efficiente e coordinata, finiscono per accrescere lo stress operativo sull’intera catena di movimentazione e distribuzione.
Il tema del congestionamento dei principali nodi del Pese è un tema che necessita di una regia nazionale: riguarda committenza manifatturiera, armatori, terminalisti, Autorità di regolazione e governance della portualità, Autorità dedicate ai controlli sulla merce, spedizionieri, e i cui effetti distorsivi si abbattono poi sull’ultimo anello, l’autotrasporto. Di fronte a un fenomeno sistemico non bastano Tavoli bilaterali e risposte parziali esclusivamente di natura finanziaria, serve una visione di insieme del ciclo logistico”.

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