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Investimenti UE per la crescita economica in cultura


21 giugno 2019 – Nella foto Beatrice Covassi - Dal Grande Progetto Pompei alla Cattedrale di Matera, passando per la riqualificazione della reggia di Venaria Reale e per il restauro e la valorizzazione della cinta muraria de L’Aquila. Sono solo alcuni dei progetti in ambito culturale sostenuti dall’Unione europea in Italia nel corso degli ultimi anni tramite i Fondi strutturali e di investimento europei. A ciò si aggiunge il programma Europa Creativa, che sostiene le imprese culturali e creative dei 28 Stati membri: l’Italia, però è solo quarta tra i Paesi beneficiari del programma, con 180 progetti e 41,2 milioni di euro erogati nel periodo 2014-2018.

 Eppure i finanziamenti sono indispensabili per la valorizzazione e l’accessibilità del patrimonio culturale e per favorire la pubblica fruizione della cultura da parte degli italiani, che nel 2018 hanno speso circa 31 miliardi di euro per servizi culturali e ricreativi (tra cui teatro, cinema, musei, concerti), in aumento del 3,1% rispetto all’anno precedente.

Nella prossima programmazione 2021-2027, il bilancio destinato alla cultura dovrebbe aumentare. In particolare, il bilancio di Europa Creativa dovrebbe salire a 1,85 miliardi di €, con l'intento di rafforzare i progetti di cooperazione transnazionale e le reti europee in ambito culturale. Allo stesso tempo anche le politiche di coesione in Italia avranno la cultura come tema unificante, insieme ad altri, per la realizzazione degli obiettivi strategici individuati dall’Unione europea. A questi temi, e soprattutto a come utilizzare in modo più efficiente le opportunità offerte dall’UE nel settore culturale è dedicato l’incontro di oggi a Matera “Matera al futuro.

La Cultura nella programmazione europea 2021-2027: linee strategiche e azioni operative”, promosso dalla Commissione europea insieme a Federculture.
 “La cultura può essere una forte leva di sviluppo del territorio” afferma Beatrice Covassi, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, “lo dimostra ad esempio il restauro della Cattedrale di Matera, co-finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro, che ha permesso non solo di recuperare un monumento di elevato valore architettonico ed artistico, oltre che religioso, ma anche di portare benefici a livello di turismo ed economia locale”. 
Nei lavori di restauro infatti sono stati coinvolti artigiani e imprese locali, e la sua riapertura al pubblico nel 2017, dopo 10 anni di chiusura, ha contribuito a un tangibile aumento del turismo per la città e per la regione Basilicata. Ad un anno dalla riapertura della Cattedrale, la città ha ricevuto 447.721 visite, ovvero +9,4% rispetto al 2016.

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