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Concluso FareTurismo a Roma, le proposte al Governo


16 marzo 2019 - Si è concluso FareTurismo, con la sua 21a edizione, l’unico appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro e alle politiche turistiche, ideato e organizzato dalla Leader srl. Il Direttore Ugo Picarelli:
“Anche quest’anno FareTurismo ha rinnovato l’impegno ad accompagnare i giovani ad esprimere il proprio potenziale indirizzandoli alle nuove opportunità di formazione e di lavoro nel turismo con seminari formativi, conferenze e 1.200 colloqui di selezione con 25 aziende, che ogni anno contribuiscono all’inserimento di tante risorse in questo straordinario mondo.
Il turismo e l’enogastronomia possono essere l’opportunità che il nostro Paese deve cogliere per puntare sulla qualità. Il che significa qualità degli alberghi, delle infrastrutture, delle città e cultura dell’ospitalità da parte dei cittadini.
È necessario formare i giovani con grande responsabilità per permettere loro di acquisire specifiche competenze: un evento come FareTurismo vuole colmare il gap esistente fra domanda e offerta di lavoro. Spesso la mancanza di informazioni, le valutazioni errate e i preconcetti sono tra le principali barriere che impediscono ai giovani di cercare impiego nell’ospitalità. Questi, uniti alle scarse competenze, soprattutto relazionali e umane, rappresentano una sfida per l’hotellerie. La mancanza di talenti rappresenta un gap per le aziende oltre a contribuire alla disoccupazione giovanile”. 

 Le proposte di FareTurismo al Governo:
 • L’industria turistica ha un grosso potenziale ed è trainante per l’occupazione giovanile (giovani oltre il 50%), Bel Paese con 54 siti Unesco, tutte ottime considerazioni che rimangono luogo comune.
• Spendibilità delle lauree in turismo nei bandi pubblici regionali e nazionali.
• Incremento degli ITS dedicati al turismo, attualmente ben pochi.
• Superare i limiti della Scuola Secondaria Superiore, dove gli Istituti Professionali e i Tecnici non riescono a completare la preparazione degli studenti soprattutto per quelli che non prendono l’Università: gli ITS possono essere una naturale prosecuzione in linea con i percorsi didattici, ovvero una specializzazione.
• Decontribuzione per le aziende che intendano continuare l’attività in bassa stagione e confermare la forza lavoro al termine dei sei mesi dei contratti stagionali.
• Comitati di indirizzo obbligatori negli Istituti Professionali e nei Corsi di laurea e costituiti dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali, dalle aziende di eccellenza del territorio, dagli assessorati di competenza degli enti locali.

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