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Fedespedi partecipa al forum di Pietrarsa 3 a Genova


27 novembre 2018 - A Genova (presso Palazzo Ducale), Fedespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, aderente a Confetra), ha partecipato al Forum di Pietrarsa 3 - evento promosso da Confetra, Confindustria e Assofer - quest’anno dal titolo “Da Genova un binario per l’Europa”. L’evento, dedicato al trasporto su ferro, si prefigge l’obiettivo di fare il punto su alcuni temi strategici per il settore: in primo luogo, come le infrastrutture ferroviarie possano sostenere l’industria manifatturiera italiana e la sua competitività internazionale. Al termine dell’evento, il Presidente di Fedespedi, Roberto Alberti, ha così commentato:

“Dagli interventi e dal confronto di oggi mi pare che sia emersa ancora una volta l’importanza del Porto di Genova nel quadro di un programma di sviluppo della logistica e dell’industria italiana. Il deficit infrastrutturale che sta soffocando il porto più importante d’Italia è un danno per il sistema Paese (logistica, trasporti, manifattura) e per tutta la parte di Europa per la quale Genova rappresenta un importante sbocco sul Mediterraneo. Per questo oggi non possiamo più permetterci di chiederci se le infrastrutture vadano o meno fatte. Le infrastrutture sono riconosciute a livello globale come principale asset di sviluppo di un Paese (il resto d’Europa, la Cina, gli Stati Uniti ci danno lezioni su questo) e il nostro Paese ne ha un disperato bisogno per crescere. Questo è un fatto, non un’opinione. Questo vale tanto più per il ferro, una tipologia di infrastruttura la cui utilità - non solo in termini di miglioramento della mobilità di un Paese, ma anche a livello di sostenibilità ambientale, di sicurezza e di ricadute sulla qualità della vita dei cittadini – nel 2018 non può davvero più essere messa in discussione. Chiudo con una riflessione: ci lamentiamo da anni in Italia sul fatto che l’Europa sia gestita da burocrati chiusi nella loro torre d’avorio, senza alcun contatto con l’economia reale e la vita quotidiana dei cittadini europei. Ebbene: è possibile che sul tema delle infrastrutture proprio in Italia si decida di affidarsi a una (ad oggi poco trasparente) analisi costi-benefici, invece di ascoltare gli operatori economici che le infrastrutture le usano tutti i giorni per lavorare e che unanimemente chiedono al Governo che si torni ad investire su questo asset strategico e che si completino le opere già programmate? ”.

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