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Trieste e Monfalcone, a breve il decreto per unire i due porti


12 aprile 2017 - Operatori e istituzioni del territorio concordi nel prospettare grandi opportunità dall'unione dei Porti di Trieste e di Monfalcone. Entro qualche settimana, infatti, verrà firmato il decreto che porterà i due scali sotto un'unica governance: l'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, guidata da Zeno D'Agostino. Nel frattempo sta per iniziare, a Monfalcone, una prima fase di dragaggi per l'aumento dei fondali e quindi per consentire l'ormeggio contemporaneo di più navi di pescaggio superiore a 10 metri.

Lo ha annunciato il 10 aprile scorso al Propeller Club di Trieste la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, durante la conviviale che ha visto presenti anche il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e due importanti operatori portuali della regione quali Enrico Samer (presidente della Samer & Co. Shipping Spa, specializzata nel traffico ro-ro delle Autostrade del Mare fra Trieste e la Turchia) e Raffaele Bortolussi (amministratore delegato della Mar-Ter, casa di spedizioni facente parte del Gruppo Mar-Ter Neri, con sedi a Monfalcone e Livorno). «Abbiamo tre porti molto diversi ma complementari.

Abbiamo anche tre interporti – ha detto Serracchiani descrivendo la situazione in Friuli Venezia Giulia - che devono essere messi in rete per potere incrementare il traffico. In questi anni abbiamo cercato di semplificare le varie procedure, anche perché la governance di Monfalcone (lo scalo è gestito dall’'Azienda Speciale della locale Camera di Commercio, ndr) è estremamente complessa con una somma di diverse competenze.

Da domani lavoreremo più speditamente, eliminando quelle che erano delle liturgie». I forti investimenti infrastrutturali privati e lo sviluppo del sistema ferroviario sono stati indicati da Enrico Samer come i principali fattori che incideranno sullo sviluppo sinergico dei due porti. Il Presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini, prima di dare il via alle serie di domande che hanno seguito gli interventi dei relatori, ha voluto attirare l'attenzione sulla necessità di consentire ai privati di potere investire anche a Monfalcone, così come già fatto a Trieste.

Il presidente Zerbini ha ricordato, infatti, che nel Porto di Monfalcone non è presente, ad oggi, la figura del Terminalista così come identificata dall’articolo 18 delle Legge 84/94. Una figura che, a fronte di una concessione di aree e banchine di durata parametrata all’investimento privato, può realizzare infrastrutture in modo da potere garantire, anche gestendo la banchina assegnata, alle Compagnie di navigazione la certezza d'ormeggio per le proprie navi che arrivano a giorni fissi, come il mercato richiede.

 «Va ringraziata la Presidente Serracchiani – ha aggiunto Zerbini – per avere voluto ed essere riuscita a mantenere l'autonomia del Porto di Trieste rispetto a quello di Venezia nella nuova legge di riforma, mentre vorrei sottolineare come la collaborazione in essere tra politici appartenenti a schieramenti diversi dà, finalmente, l'opportunità di lavorare congiuntamente per la crescita economica ed occupazionale dei Porti di Trieste e di Monfalcone e del territorio regionale tutto».

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