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Demanio Marittimo: volano o freno per l’economia del mare?



Come valorizzare i territori attraverso le attività marittime? Esistono strumenti normativi in grado di favorire il reciproco rapporto di sviluppo tra porti commerciali e turistici e il tessuto urbano su cui
insistono? Sono le questioni discusse nel corso del dibattito “Demanio Marittimo: volano o freno per l’economia del mare?” organizzato dal Propeller Club di Salerno. L’appuntamento, moderato dall’avvocato Roberto Maffia, segretario del Propeller Salerno,ha visto la partecipazione del Capitano di Vascello Angelo Zerilli, del Comandante Michele Conte, presidente del Propeller Club Port of Taras, dell’Avv. Manuela De Leonardis (Propeller di Brindisi) e del presidente Confesercenti Fiba Cilento,che hanno analizzato i fattori legislativi, amministrativi ed economici, spesso contraddittori, con cui devono confrontarsi gli operatori del settore. Elefantiasi burocratica e disinteresse della politica per le potenzialità dell’economia del mare sono emersi come i maggiori ostacoli da affrontare.
Non sono mancati, tuttavia, spunti di riflessione per un concreto rilancio dell’azione.
 “Dal 2011 il Paese ha perduto per una dissennata politica fiscale circa 30mila barche – ha spiegato il Capitano Zerilli – ma si stanno verificando una serie di condizioni favorevoli al recupero del terreno perso. Bisognerà puntare, soprattutto, sull’aggregazione infrastrutturale e sulla certezza di tempi di ritorno certi per gli investimenti privati. Una svolta interessante potrebbe essere costituita dai “distretti turistici”, strumento che, con l’istituzione di un ufficio di riferimento interno, prevede l’azzeramento burocratico oltre alla contabilizzazione certa del livello fiscale nei primi tre anni di attività”. 

Discorso simile per il comparto commerciale, alle prese con le lacune di una legge 84/94 che pur avendo ottenuto importanti risultati nell’apertura del sistema non ha permesso, anche a causa della mancanza di uniformità interpretativa circa il ruolo della concessione demaniale, una piena concorrenze sulla banchine.
“La riforma – ha sottolineato il Comandante Conte – ha perduto mano mano la sua spinta innovativa. L’idea di un’unica Autorità centralizzata potrebbe finalmente spingere i porti verso una maggiore specializzazione e, in questo percorso, quell’oggetto così difficile da maneggiare come la concessione del demanio potrebbe costituire la chiave di volta per il successo”. 
Soddisfatto per l’esito della manifestazione il presidente del Propeller salernitano Alfonso Mignone che è intervenuto sulle problematiche inerenti la direttiva Bolkestein:
 “Le prossime scadenze che ormai tutti gli operatori conoscono hanno ormai ridotto la questione a vera e propria emergenza nazionale per imprese e lavoratori del comparto. Il mondo Propeller sostiene la lotta di tutte le categorie coinvolte”.

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