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Fipe: in vacanza gli italiani si scoprono salutisti


Che siano in casa, in albergo o in camping il 52,6% degli italiani cambia le proprie abitudini alimentari in vacanza. A cominciare dal ripristino del regolare ciclo dei pasti sempre più compromesso dai ritmi della vita
lavorativa. Sette su dieci seguono, quando sono in vacanza, la regola dei tre pasti quotidiani. Il restante 32% dichiara, al contrario, di seguire un ritmo alimentare poco organizzato. Si tratta di percentuali ben lontane da quelle riscontrate nei periodi di normale attività quando per molti non si capisce più, tra pranzo e cena, quale sia il pasto più importante della giornata.

E persino a colazione la vacanza fa tornare alle buone e sane abitudini. Uno su quattro dichiara di farla abbondante, al contrario di quanto gli capita nel corso dell’anno quando riesce a prendere solo un caffè sulla porta di casa. Non manca chi dichiara di mangiare meno (37,5%) o di consumare cibi più leggeri (15,2%) insieme ad una più attenta selezione degli alimenti.

Ma c’è anche un 32,4% che afferma di mangiare di più e riguarda, come si rileva dall’incrocio con la condizione professionale, principalmente lavoratori e studenti, ossia chi durante l’anno si trova spesso fuori casa. Si consumano di più frutta, verdura e pesce e si fa a meno di insaccati, carne e formaggi. Persino la pasta perde terreno sulla tavola dell’italiano in vacanza.

Emerge, dunque, un regime alimentare salutista con l’obiettivo di puntare al riposo e alla disintossicazione alimentare (e mentale) più che allo sfrenato divertimento consumistico. Qualche eccezione sull’alcol dove a fronte di un comportamento che non cambia per sette italiani su dieci si riscontra un 19,5% che dichiara di consumarne un po’ di più ed un 9% che afferma di farne un consumo notevolmente maggiore.

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