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Occorre preservare il suolo: non è una risorsa infinita
È terminata ieri la seconda edizione di WiGreen - Forum sulla Sostenibilità, evento promosso dall’area green di SPRIM ITALIA, società di consulenza impegnata nella tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente. Le due giornate sono state dedicate al tema dello spreco, declinato secondo tre chiavi di lettura: alimentare, ambientale ed economica. Mentre giovedì 13 febbraio si è parlato soprattutto del ruolo attivo del consumatore nel processo che mira a ridurre lo spreco alimentare, nel corso della giornata di ieri sono state approfondite alcune tematiche legate allo spreco ambientale ed economico. «Fare corretta informazione su questi temi è un’esigenza ormai improcrastinabile - sostiene Cristina Stancari, assessore all’Ambiente della Provincia di Milano che ha aperto la seconda edizione di WiGreen - Ben vengano, dunque, eventi come questo, mirati a illustrare in maniera chiara alcuni accorgimenti che devono ormai far parte della vita quotidiana». Ad aprire la seconda giornata del convegno è stato l’intervento del professor Paolo Pileri, docente di Pianificazione Territoriale Ambientale al Politecnico di Milano, dal titolo: “Non c’è abbastanza suolo per tutto”. «Un terreno cementificato è ormai irrecuperabile - afferma Pileri - Occorre limitarne il consumo per tutelare l’ambiente e apportare una serie di benefici anche all’uomo». Un ettaro di suolo libero, infatti, produce cibo per sei persone nel corso di un anno, se coltivato. Ma c’è di più: nello stesso periodo assorbe fino a 3,7 milioni di litri di acqua e trattiene una consistente quantità di carbonio, contribuendo così a ridurre la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. «Sprecare una risorsa che ha tutte queste capacità significa accettare alcuni rischi e minacciare la sostenibilità - prosegue Pileri - Lo spreco di suolo richiede riforme urgenti e un aggiornamento culturale profondo che riguardi tutti i professionisti che hanno a che fare con il suolo».
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