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La Preziosa crescita italiana di Bureau Veritas


Fra i vari primati di MSC Preziosa, la nuova ammiraglia di MSC Crociere battezzata a fine marzo a Genova, ce n’è uno doppiamente significativo, essendo testimonianza, da una parte, della crescente attenzione da parte dell’armamento per il tema della salvaguardia ambientale, e, dall’altra, di un sodalizio imprenditoriale sempre più stretto.
In occasione della cerimonia genovese Pierfrancesco Vago, amministratore delegato di MSC Crociere, ha infatti ricevuto, direttamente da Philippe Donche-Gay, capo della divisione Marine & Offshore di Bureau Veritas, ente di classifica ‘storico’ per l’intera flotta della compagnia crocieristica di Gianluigi Aponte, il certificato 7 Golden Pearls, assegnato, per la prima volta, alla quarta nave della classe Fantasia. Presente all’incontro, naturalmente, anche Vittorio Damonte, numero uno della divisione Marine dell’ente di classifica francese in Italia, che ha spiegato:
“Il certificato è uno dei massimi riconoscimenti al mondo per le navi da crociera ed è attribuito in ragione della specifica attenzione prestata dalla compagnia, su base del tutto volontaria, in materia di QHSE, acronimo che sta per Quality Health Safety Environment”.
Il 7 Golden Pearls attesta che MSC Preziosa è stata progettata e costruita in modo tale da ridurre il più possibile le emissioni inquinanti in acqua e nell’aria e che è dotata delle più sofisticate attrezzature disponibili per il trattamento dei rifiuti di ogni genere. E se le precedenti navi di classe Fantasia erano arrivate a contare ‘solo’ 6 Golden Pearls (riconoscimento di Bureau Veritas che racchiude le certificazioni ISO 14001, HSAS 18001 e ISO 22000, rilasciate in ordine alla dotazione, presente su queste navi, dei più elevati standard in materia di, rispettivamente, Environmental Management System, Safety Management System, Food Safety Management), MSC Preziosa ha fatto un ulteriore salto di qualità, ottenendo dall’ente di classifica anche la ISO 50001, che certifica la presenza dei più elevati standard in materia di Energy Performance:
“L’ISO 50001 attesta che sulla nave è in funzione un sistema di gestione volto alla sistematica ottimizzazione delle performance relative ai consumi energetici. L’ottenimento di questo riconoscimento è il risultato dell’impegno di MSC Crociere per la salvaguardia dell’ecosistema marino”
ha sottolineato Damonte, ricordando come Bureau Veritas abbia seguito la surveillance anche di MSC Preziosa:
“Come già avvenuto per le altre newbuilding della flotta, abbiamo seguito, come gruppo, tutto il processo di costruzione della nave presso i cantieri STX di Saint Nazaire. In Italia se ne è occupato per lo più il nostro ufficio di Napoli, che ha lavorato a stretto contatto con la base tecnica di MSC, di stanza a Sorrento. Considerata la crescente sensibilità verso i temi della salvaguardia ambientale, il 7 Golden Pearls è destinato a diventare un modello per le compagnie armatoriali, non solo del settore passeggeri”
ha aggiunto il manager genovese.
Se il battesimo di MSC Preziosa è stato l’evento di punta degli ultimi mesi per il presidio italiano di Bureau Veritas, occorre in aggiunta ricordare che l’ente di certificazione francese è cresciuto molto nel nostro paese negli ultimi anni, grazie al lavoro delle sedi della divisione Marine, Genova e Napoli in testa: il dato forse più eclatante è nella percentuale della flotta tricolore che ha scelto Bureau Veritas, passata dal 16% (in termini di tonnellaggio) di cinque anni fa ad oltre il 20% di fine 2012. Molti gli armatori italiani che hanno scelto Bureau Veritas, ma non solo:
“In questi anni – ha evidenziato Damonte – abbiamo anche avviato e coltivato un sempre più proficuo rapporto con Fincantieri: abbiamo infatti seguito la surveillance della costruzione di cinque navi da crociera e ci stiamo occupando anche della nuova unità di Compagnie Du Ponant, prevista in consegna dallo stabilimento di Ancona nei prossimi mesi”.
Da sottolineare, infine, come Bureau Veritas abbia deciso recentemente di puntare molto sulle attività di certificazione navale, a cui finora era imputabile un 10-12% del giro d’affari complessivo dell’ente di certificazione (intorno ai 4 miliardi di euro): nell’ambito della riorganizzazione aziendale, che a fine anno ha portato Donche-Gay a subentrare al suo predecessore Bernard Anne, alla divisione Marine è stata infatti accorpata quella Offshore: prevedibile, quindi, che i numeri presentati pochi mesi fa al 22esimo Comitato Italiano di Bureau Veritas a Napoli siano destinati a crescere ancora. A livello globale l’ente certifica oggi oltre 11.000 navi, per oltre 94 milioni di tonnellate di stazza lorda, a cui si aggiungeranno 684 nuovi ordini nel solo 2012.
Andrea Moizo

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