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Formare i dirigenti del domani nello shipping e nella logistica

Con questo obiettivo è stato inaugurato nei giorni scorsi il quinto Master in Shipping, logistica, finanza e strategia d'impresa promosso dall'Ipe Istituto per ricerche ed attività educative di Napoli. Il Master, come sottolineato da Antonio Ricciardi direttore scientifico del corso, “è l’unico nel suo genere”. Alla presentazione, assieme ai laureandi e laureati ammessi, hanno partecipato Lorenzo Burdo direttore Ipe, Carlo Santini direttore scuola di alta formazione Ipe, il presidente di Confitarma Paolo D’Amico e Mario Mattioli presidente Ca.Fi.Ma., in sala numerosi esponenti delle aziende partner (che sostengono i costi del Master e si impegnano nelle attività di docenza con altri professionisti) tra cui l’armatore Manuel Grimaldi, Valeria Novella presidente del gruppo giovani armatori e Lori Balbi, del Consolato americano a Napoli.

 Lavoro presso imprese armatoriali

 A tre mesi dalla conclusione del Master l’80% dei partecipanti lavora presso imprese armatoriali, banche e società di consulenza. Secondo i dati riferiti, in quattro anni, il Master in Shipping ha diplomato 94 allievi di cui 20 lavorano in imprese armatoriali e 74 nel settore bancario-assicurativo e nel campo della consulenza. E proprio in virtù di questi dati, Ricciardi ha sottolineato la necessità di “studiare e capire con agli armatori le azioni da realizzare affinché gli allievi possano essere inseriti nel settore”. In questa direzione, l’apertura del presidente Confitarma D’Amico che ha proposto di
“allargare l’orientamento del corso ricomprendendo tutti i settori legati al mare e, dunque, ad esempio, anche il mondo degli agenti, dei broker, la nautica da diporto che - ha evidenziato D’Amico - è il prodotto made in Italy che più si sta vendendo nel mondo. Non dimentichiamo che le risorse umane sono tutto in questo comparto, sia a bordo sia a terra. Senza ragazzi ben formati e specializzati non può esserci sviluppo”.

Il direttore Ipe, Lorenzo Burdo ha sottolineato l’importanza del Master.
“Questo corso è una scommessa che ci ha permesso di ricevere i complimenti da diversi settori produttivi legati allo shipping. È complesso organizzarlo dal momento che è necessario anche tenere i rapporti con le aziende partner, ma poi vedere negli occhi dei partecipanti interesse ed entusiasmo ci spinge ad andare avanti con un impegno sempre crescente. D’altronde - ha puntualizzato il direttore dell’Ipe - la qualità di un tessuto economico deriva dalle aziende che insistono in un determinato territorio ma anche dai centri di formazione per i giovani”.
E’ importante la specializzazione
 Per Carlo Santini “è importante la specializzazione per distinguersi dalla massa e bisogna incentivare sempre più la creazione di realtà formative che consentano ai ragazzi di acquisire nozioni utili per affrontare al meglio il mondo del lavoro”. Antonio Ricciardi nel suo intervento ha esposto le attività dell’Ipe: “C’è una scuola di alta formazione che tra le sue prerogative, realizza tre master: oltre a questo dedicato allo Shipping, c’è il master in Bilancio e quello in Finanza avanzata. La collaborazione con le aziende è molto forte, gli esperti insegnano ai ragazzi ciascuno per le specifiche competenze del gruppo che rappresenta ed il nostro vantaggio competitivo è dato dal fatto che accanto alle aziende c’è il network universitario in cui individuiamo i migliori docenti”.

Le aziende partner sostengono la Scuola di alta formazione anche attraverso la realizzazione dei project work: le aziende partner indicano alla Scuola un problema gestionale da analizzare e gli allievi del Master – divisi in gruppi e supportati da un tutor aziendale – sottopongono all’azienda idee e proposte ed, in alcuni casi, concrete soluzioni al problema. Nel corso della presentazione del master in Shipping sono emerse anche idee da realizzare in futuro, nell’ottica di avvicinare sempre più il mondo armatoriale alle giovani leve.

 Imprese familiari in evoluzione

 “Le imprese armatoriali – spiegano gli ideatori del Master - sono soprattutto familiari e allora l’idea è quella di realizzare due weekend di incontro tra giovani armatori e ragazzi desiderosi di entrare in questo settore lavorativo. Ora gli armatori si sono resi conto che accanto alla tradizione familiare occorre impiegare altre figure. Noi dobbiamo dare l’opportunità ai giovani di accedere a ruoli di primo piano e possiamo farlo solo mettendo loro a disposizione corsi di formazione completi ed efficaci dove sinergicamente teoria e pratica si intrecciano in maniera efficace e proficua”.

La qualità formativa ed i suoi partner d’eccellenza hanno attratto 100 laureati e laureandi magistrali che hanno presentato domanda di partecipazione, provenienti non solo dagli atenei campani. La maggior parte degli studenti ha studiato a Napoli alla Federico II (il 46%), alla Seconda università (19%) e alla Parthenope (19%) e poi altri ragazzi arrivano da Bari, dalla Luiss, e da L’Orientale e Suor Orsola Benincasa sempre di Napoli. I 26 partecipanti hanno un’età media di 24 anni ed hanno conseguito o stanno conseguendo la laurea di secondo livello con il massimo dei voti in Economia, Ingegneria, Giurisprudenza e Studi Internazionali.

Emanuela Sorrentino


D’AMICO SUL PORTO DI NAPOLI

 Il presidente della Confitarma, Paolo D’Amico si è soffermato anche sul progetto che porterà a realizzare il nuovo porto di Napoli, ridisegnando l’area ed istituendo spazi dedicati al turismo e al commercio.
“È necessario ridisegnare il nuovo water front con l’obiettivo di massimizzare e valorizzare gli spazi e tutto ciò che contiene il fronte mare di Napoli”.
Questa l’opinione di D’Amico, espressa a margine della presentazione del Master in shipping dell’Ipe.
 “In tutti i waterfront - ha detto D’Amico - c’è la storia di un’intera città. Non conosco nel dettaglio il progetto per il waterfront di Napoli, ma tutti i waterfront del mondo sono stati modificati in meglio e, dunque, credo e mi auguro che si operi in questa direzione anche per quanto riguarda Napoli, una città che lega al porto gran parte della sua economia”.
 Ed in generale il presidente Confitarma ha analizzato i numeri del comparto.
“Un settore, quello degli armatori che - come ha sottolineato D’Amico - è stato colpito in modo molto incisivo dalla crisi economica perchè siamo un comparto che anticipa il ciclo espansivo e, purtroppo, anche il ciclo recessivo. Ma bisogna ripartire e gli armatori stanno dimostrando di riuscire a farcela”.

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